L’OGD Pedemontana Veneta e Colli si affianca alle iniziative dedicate alla figura di Orazio Marinali, celebre sculture originario di Bassano del Grappa, promosse dalla città di origine per ricordare i 300 anni dalla morte.
La capillare diffusione delle sculture realizzate dall’artista e dalla sua bottega nelle chiese e nei giardini delle ville del territorio veneto e, più in particolare vicentino, ha dato origine al percorso di visita che viene proposto con la realizzazione della brochure “Sulle tracce di Orazio Marinali”.
In collaborazione con l’Assessorato al Turismo del Comune di Thiene è stato quindi tracciato un percorso che attraverso il territorio della Pedemontana Veneta porta il visitatore ad apprezzare la statuaria religiosa e civile dei Marinali, predisponendo una guida che in sette tappe, propone la visione di altari e giardini nei quali sono conservati capolavori realizzati dallo scultore Orazio Marinali e dai suoi collaboratori.
L’itinerario si snoda attraverso i Comuni di Thiene, Villaverla, Lugo di Vicenza, Schio, Castelgomberto, Trissino e Montorso Vicentino. La brochure è completata dalla biografia dell’artista che, riportando i dati salienti della produzione artistica, permette di capire la fama che lo stesso raggiunse nel territorio della Serenissima Repubblica di Venezia.
Si tratta di un ulteriore occasione per promuovere il turismo lento e fuori porta che caratterizza la nostra destinazione e mette in luce quei luoghi della Pedemontana veneta che si contraddistinguono per il patrimonio storico-artistico, la bellezza dei paesaggi e l’ospitalità delle persone che lo abitano.
Il percorso è costituito da 7 tappe e vede la visita di 9 punti di interesse del territorio all’interno dei quali si potranno ammirare una ventina di opere attribuite ad Orazio Marinali e collaboratori. Di seguito si elencano i luoghi dove si trovano le principali opere dell’artista situate nella Pedemontana Veneta:
• La Chiesa del Rosario a Thiene
La Chiesa del Rosario sorge vicinissima al Duomo di Thiene. All’interno di questo luogo così ricco di preziose opere d’arte trova collocazione l’altare che custodisce la statua di San Giuseppe con Bambino e angeli, capolavoro della prima maturità di Orazio Marinali.
L’opera si configura per la dovizia di dettagli naturalistici con cui è stata eseguita, come dimostrano i riccioli della barba e dei capelli, le rughe del volto di Giuseppe tracciati con evidenza calligrafica, e i lacci dei calzari che spuntano da sotto la veste del Santo.
L’opera vanta una precisa datazione. La scritta posta sulla cimasa dell’altare, infatti, la dice realizzata nel 1690 per volontà dei fratelli Giuseppe e Carlo Boldrini.
• La Chiesa di San Domenico a Villaverla
L’altare maggiore della parrocchiale proviene dalla Chiesa dei Santi Faustino e Giovita di Vicenza (oggi cinema Odeon). Agli inizi del XIX secolo, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi e delle confraternite, molte opere d’arte vennero infatti trasportate dal loro luogo di origine presso altre sedi, come nel caso dell’apparato scultoreo in esame. Purtroppo nell’operazione di trasferimento alcune parti vennero smarrite e l’altare venne ricomposto in una maniera diversa rispetto alla concezione originale
L’altare venne commissionato dall’avvocato Giovanni Maria Marchesini, residente a Venezia, ma di origine vicentina. L’opera è una fra le più documentate realizzazioni di Orazio Marinali e della sua bottega, che li vide impegnati negli anni fra il 1681 e il 1686.
• Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza
La villa è tradizionalmente ritenuta la prima opera certa di Andrea Palladio, essendo infatti citata nei suoi Quattro Libri dell’Architettura (1570). Mentre gli interni della villa si contraddistinguono per i sontuosi affreschi lasciati da Gualtiero Padovano, Battista del Moro e Giambattista Zelotti.
Anche nel caso di Villa Godi è possibile rilevare l’intervento dei Marinali. In particolare le statue raffiguranti l’Eternità ed il Tempo sono opera di Angelo Marinali, il fratello minore di Orazio.
• Villa Piovene Porto Godi a Lugo di Vicenza
La villa sorge sul colle di Lonedo, poco sopra a Villa Godi Valmarana. L’arredo scultoreo dell’ imponente edificio è composto da una sessantina di statue: esse vennero ridisposte nel 1903, in seguito al rifacimento della scala, deteriorata dalle intemperie. Di queste, in particolare, la statua con Giunone è stata attribuita ad Angelo Marinali. Anche per le statue poste su mensole all’interno delle finte nicchie ai lati del cancello d’ingresso – lì dove la muratura diventa curva – è stato avanzato il nome di Angelo e Orazio Marinali.
• Chiesa di Sant’Antonio Abate a Schio
La chiesa ha origini quattrocentesche: fondata nel 1449 ed ultimata nel 1493. Mentre la chiesa attuale fu ricostruita nel 1879 su progetto del celeberrimo architetto Antonio Caregaro Negrin. All’interno, nella cappella dedicata a Sant’Agostino, si trova un altare proveniente dalla vecchia chiesa. L’attribuzione dell’opera marmorea a Orazio Marinali risale al 1714: Giacomo Pozzolo, archivista di Schio, descrisse allora con dovizia di particolari la chiesa. L’opera raffigura la Madonna della cintura attorniata da santi, fra cui si distingue Sant’Antonio Abate, titolare della chiesa.
• Villa Da Schio a Castelgomberto
La villa, che sorge alle pendici di un colle, venne edificata a metà del Seicento dai Conti Piovene.
Fra i diversi gruppi statuari che ornano il giardino meritano di essere menzionate le due sculture, poste sulla balaustra della peschiera, che raffigurano San Girolamo e Santa Maria Maddalena: si tratta di opere da ascrivere con sicurezza ad Orazio Marinali. La conferma dell’attribuzione dei due santi penitenti è supportata dal fatto che fortunatamente si sono conservati due disegni di mano del maestro.
• Villa Trissino Marzotto a Trissino
L’imponente complesso di Villa Trissino si compone di due strutture: la Villa Superiore e quella Inferiore, a cui si accede tramite il portale cinquecentesco rivolto verso il piazzale della Chiesa di Sant’Andrea. Deve essere sottolineato che dal 1703 fino alla morte l’abitazione e la bottega di Orazio Marinali erano collocati in una proprietà dei Trissino posta proprio a fianco del palazzo dimora della nobile famiglia vicentina.
Oltre cento statue ornano complessivamente i giardini della Villa Superiore e di quella Inferiore, la maggior parte delle quali sono assegnabili ad Orazio Marinali che le realizzò con l’aiuto del genero, Giacomo Cassetti, e della sua bottega. Si tratta di uno dei più importanti cicli di statuaria da giardino del Veneto.
• Villa Da Porto Barbaran a Montorso Vicentino
La villa, che sorge alle pendici del colle Fratta, può essere considerata come una delle più significative e prestigiose proprietà della famiglia Da Porto. Delle numerosissime statue che secondo testimonianze ornavano i giardini della villa rimangono solo i due gruppi che decorano la scalinata d’ingresso all’edificio e le tre poste sul pronao. La dispersione dell’apparato scultoreo avvenne probabilmente durante la Prima Guerra Mondiale, quando l’edificio divenne accampamento inglese.
Dati i diversi tentativi di appropriazione, è evidente che la statuaria della villa era di un livello qualitativamente molto elevato. I due gruppi alla base della scala raffigurano allegorie delle Stagioni: l’Estate e l’Autunno (a destra) e l’Inverno e la Primavera (a sinistra). Quest’ultimo gruppo è stato attribuito a Giacomo Cassetti, genero di Orazio Marinali e suo strettissimo collaboratore. Più interessante è la questione delle statue alla sommità della facciata che raffigurano Mercurio, Minerva e Marte: eseguite da Orazio con la collaborazione del genero Giacomo.
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