Curiosità

Zermeghedo tra la valle del Chiampo
12 Settembre 2024
Adagiato sulle ultimi propaggini meridionali dei Lessini, ad un’altitudine 84 m s.l.m., subito a nord di Montebello, a sud di Montorso, sulla sinistra della strada provinciale di Val di Chiampo, Zermeghedo è il più piccolo dei nove comuni della valle del Chiampo e, per estensione, della Regione Veneto.        La chiesa di San Michele Arcangelo […]

Adagiato sulle ultimi propaggini meridionali dei Lessini, ad un’altitudine 84 m s.l.m., subito a nord di Montebello, a sud di Montorso, sulla sinistra della strada provinciale di Val di Chiampo, Zermeghedo è il più piccolo dei nove comuni della valle del Chiampo e, per estensione, della Regione Veneto. 

Zermeghedo

 

 

 

La chiesa di San Michele Arcangelo

Situata in Via Chiesa, 1, la spettacolare mole romanico-bizantina della chiesa parrocchiale svetta sulla cima di un’altura che domina il cuore urbano del paese. La facciata novecentesca del luogo di culto, alle cui spalle si delinea il sinuoso profilo di maestosi colli boscosi, è divisa orizzontalmente in tre registri separati da cornici marcapiano. La sezione inferiore è scandita da quattro paraste corinzie su cui poggia la cornice marcapiano dentellata in cui è riportato l’anno di costruzione della chiesa, il 1912 (A.D. MCMXII).

Il portale ligneo centinato è ornato da formelle quadrangolari e concluso da un frontone ricurvo sormontato dalla statua di Santo Patrono con le ali spiegate. Ai lati del portone si aprono due bifore strombate a tutto sesto sopra le quali si apre un piccolo oculo.

Il registro superiore, anch’esso tripartito, presenta al centro un rosone ornato da un traforo formato da otto colonne collegate da archetti che ricordano un fiore.

La parte sommitale del fronte è ritmato da eleganti archetti sorretti da sottili colonne il cui candore risalta sulla parete di mattoni rossi. Tale motivo ornamentale asseconda gli spioventi del tetto coronato da una croce di pietra.

Al fianco della chiesa si innalza l’antico campanile di pietra culminante con una cuspide poggiante su un tamburo ottagonale.

Dalla posizione privilegiata in cui troneggia la chiesa si gode di una veduta ad ampio raggio della valle del Chiampo e del favoloso scenario colli Berici che si stagliano all’orizzonte.

 

 

 

 

La marcia dei 5 campanili

La chiesa di San Michele Arcangelo è una delle cinque tappe del percorso spirituale, storico e naturalistico che si articola tra le località di Zermeghedo, Montebello Vicentino, Montorso, Selva e Agugliana e delle rispettive chiese di San Michele Arcangelo, di Santa Maria Assunta, di San Biagio, di Santa Maria Annunziata e di San Nicola.

E’ un’ottima occasione per riscoprire il territorio e gustarsi i panorami e i paesaggi dei colli! Quest’anno la marcia si svolgerà a Zermeghedo Domenica 13 Ottobre, a cura delle Pro Loco della zona.

Zermeghedo e la viticoltura

Tra Vicenza e Verona, la Doc Gambellara si estende sulle colline dei Comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso e Zermeghedo. Il terreno di origine vulcanica è scuro e formato in gran parte da basalti e tufi. Antichissima è la coltivazione della vite in questa terra di vino bianco.

Già al tempo dei Romani qui si produceva vino, come testimoniano i ritrovamenti presso Montebello Vicentino dei resti di una villa romana del I o II secolo d.C. con vinaia e abbondanti vinaccioli.

E’ nel 1500 che comincia ad imporsi la Garganega, l’uva tipica che oggi ancora domina nell’area Doc Gambellara. In un’epistola dell’epoca troviamo menzione di un vino bianco, dolce, riconducibile all’attuale Recioto. Ne vengono descritte le caratteristiche e il metodo di produzione. I pregi e le virtù del vino “acinato”, come fu definito dai Romani, vennero illustrate, elogiate e decantate durante tutto il periodo del rinascimento e dell’illuminismo.

Nel 1970 la zona di Gambellara ottenne la “denominazione di origine controllata” e nel 2008 il Recioto di Gambellara ricevette il riconoscimento ufficiale della “denominazione di origine controllata e garantita”.

Zermeghedo

 

 

 

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