Montecchio Precalcino si trova all’estremità della Pedemontana Veneta, quando i colli si addolciscono per aprirsi alla pianura verso Vicenza.
Il paese deve il suo nome al latino Monticulus (piccolo colle), Praedium (fondo, podere) e Calx-Calcis (calce), ma ciò che rende inconfondibile il paese è il fatto che al centro del suo territorio sorge una collinetta, comunemente chiamata “el Monte del Montècio” ricca di sentieri e scorci panoramici.
Altro componente del paese è il Torrente Astico per secoli importante fonte di lavoro per i Montecchiesi che raccoglievano i sassi per fare la calce e per altri utilizzi legati all’edilizia. Molte le testimonianze antiche presenti: dal Neolitico all’Età del Bronzo e del Ferro, dall’Impero Romano alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Numerose sono anche le ville, i palazzi e le chiese che si trovano nel territorio. Importanti le tradizioni enogastronomiche prima fra tutte il piatto tipico della “Quaja con poènta onta“, ovvero la Quaglia con la polenta fritta allo spiedo che, accompagnato dall’ottimo vino prodotto in paese (Montecchio Precalcino rientra nell’area della zona dei Vini DOC di Breganze) è autentica prelibatezza.
Le ville Venete a Montecchio Precalcino
Villa da Schio Cita
La villa è costituita da diversi edifici risalenti al Seicento e al Settecento, in parte eretti su preesistenze gotiche. La Villa si colloca sul “monte” di Montecchio Precalcino ed il complesso vede una villa (seconda metà del XVII sec), una barchessa (seconda metà del XVIII), un rustico (1753) e una cappella (1762). Annesso alla villa c’è anche un bel parco.
A lungo la si attribuì al progetto di Andrea Palladio, ma è in realtà una ristrutturazione di un preesistente edificio ad opera di Pietro da Nanto che vi lavorò a partire dal 1552.
Fu donata al Comune di Montecchio Precalcino nel 1978 dalla Signora Marianna Cita Cabianca. Posta in splendida posizione sul lato orientale della collina ospita diverse associazioni ed è sede di numerose manifestazioni ricreative e culturali.
Villa Forni Cerato
Villa Forni Cerato fu costruita attorno al 1568 rielaborando un edificio preesistente. Fu commissionata da Girolamo Forni, un ricco commerciante di legnami ma senza titolo nobile, caso più unico che raro per le ville palladiane. Forni era in rapporti d’affari con Andrea Palladio come fornitore di legname, e questo è uno dei motivi che spingono la maggior parte dei critici ad attribuire il progetto di questa villa allo stesso Palladio.
È probabile che l’asciutto minimalismo dell’edificio rispecchiasse lo status sociale borghese del proprietario. L’edificio è inserito dal 1996 nella lista dei patrimoni dell’umanità di UNESCO.
Villa Nievo Bonin Longare
Ora proprietà dell’Ulss 4 Alto Vicentino, l’attuale aspetto di Villa Nievo Bonin Longare risale al 1880 per opera dell’Architetto milanese Michele Cairati. Cairati rimaneggiò i preesistenti edifici seicenteschi in stile neo-gotico. I Nievo, feudatari di Montecchio Precalcino dal 1333 e proprietari di una parte cospicua del territorio comunale, possedevano l’abitazione che via via modificarono e ristrutturarono fino a giungere all’attuale edificio neogotico eretto negli anni 1880-1882.
Cosa visitare a Montecchio Precalcino
Il Cimitero di guerra Britannico
Il Cimitero Britannico fu eretto dopo la fine della Prima Guerra Mondiale ed ospita le salme dei soldati d’oltre Manica. Storica la visita di Re Giorgio V d’Inghilterra accompagnato dalla consorte, la Regina Maria, il 13 Maggio 1923, e la visita del Principe Carlo d’Inghilterra, nel 2018. Il Cimitero è una tappa protagonista della Strada dei Reali d’Inghilterra, il percorso che si sviluppa sulle tracce dell’Esercito Britannico che hanno combattuto nel teatro vicentino della Prima Guerra Mondiale. Porta alla visita dei campi di battaglia e delle retrovie, dei cimiteri di guerra inglese, degli ospedali allestiti presso i Municipi, delle ville dove i reali hanno soggiornato e al museo “La Villa del Principe” a Villa Godi Malinverni, a Lugo di Vicenza. Attraversa boschi di memoria dove permangono appostamenti, trincee, teleferiche, acquedotti, aeroporti di appoggio.
La Confraternita della Quaglia di Leva’
La “Quaja al speo e poènta onta“, quaglia allo spiedo e polenta fritta, è il piatto tradizionale locale. C’è una lunga storia, al limite della leggenda, sulla cacciagione e sulla gastronomia di questo ottimo volatile. Nelle frazioni di Preara, a ferragosto e di Levà, a metà settembre, in occasione delle feste popolari, la Quaglia è la regina del menù.
Maggiori informazioni
La Chiesa di S.S. Vito, Modesto e Crescienzia
La Chiesa venne eretta a partire dal 1729 su di un precedente edificio cinquecentesco che ne surrogava uno medioevale. La bella facciata è adornata da sei sculture di Giuseppe Sordina (1731).
L’interno luminoso ed armonico si impreziosisce di cinque altari marmorei sei-settecenteschi con un ciclo di tele e di affreschi di Costantino Pasqualotto (1732 – 1742). Si trovano anche una pala di Alessandro Maganza (1606) e di tre pregevoli sculture attribuite a Girolamo Pittoni da Lumignano (1535 ca.).
Nella piazzetta antistante spicca il bel monumento ai Caduti di Ugo Pozza (1926) e in quella del municipio l’artistica fontana di Pompeo Pianezzola (1992).