La storica Villa Velo si trova a Velo d’Astico, un piccolo comune immerso nel verde della Val d’Astico ed ha radici profonde nella nobiltà veneta, rappresentando un esempio di architettura residenziale aristocratica che si sviluppò durante il Rinascimento e il periodo Barocco. Sebbene non sia una delle ville più conosciute della zona rispetto ad altre, […]
La storica Villa Velo si trova a Velo d’Astico, un piccolo comune immerso nel verde della Val d’Astico ed ha radici profonde nella nobiltà veneta, rappresentando un esempio di architettura residenziale aristocratica che si sviluppò durante il Rinascimento e il periodo Barocco. Sebbene non sia una delle ville più conosciute della zona rispetto ad altre, Villa Velo ha comunque una grande importanza locale, sia per il suo valore storico che per la sua architettura.
La Storia della Villa
Nel 1752 il conte Girolamo Velo, esponente della nobile famiglia Velo, commissionò dei significativi interventi di restauro ad un preesistente edificio seicentesco che conferirono alla villa l’aspetto con cui la conosciamo oggi.
La famiglia, che per secoli fu una delle più influenti della zona, decise di edificare una residenza che non solo fosse un luogo di svago e di riposo, ma anche una manifestazione del proprio status e potere, facendone a tutti gli effetti un residenza signorile.
Nel corso del tempo, la villa visse periodi di ristrutturazione che arricchirono l’architettura e le decorazioni interne. Nel 1685, il conte Girolamo incaricò la costruzione della cappella gentilizia, di un piano aggiuntivo alla dimora residenziale ed alcuni affreschi.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Villa Velo fu utilizzata come sede del Comando Militare Italiano di primissima linea e ne subì i danni: non furono tanto i bombardamenti a danneggiarla, quanto gli atti di vandalismo perpetuati dalle truppe ospitate. Andrea Moschetti nel suo volume I danni ai monumenti e alle opere d’arte delle Venezie nella guerra mondiale (1928) nota come parte della volta fu distrutta per ricavarne legna da ardere e come i preziosi affreschi della sala d’ingresso, attribuiti probabilmente a Giambattista Canal, diventarono bersaglio per le rivoltelle dei militari ospitati.
Fortunatamente nel 1964 Villa Velo vide il restauro dei dipinti ad opera di G. B. Bastianello mentre negli ultimi anni, grazie ai nuovi proprietari della villa, sono iniziati vari interventi di recupero degli spazi interni e del giardino della villa, non solo volti a riqualificare la struttura ma anche a rivitalizzare il peculiare ruolo socio-culturale delle ville venete. Non è un caso infatti che oggi Villa Velo sia la cornice ideale per eventi come matrimoni, cerimonie, mostre e concerti.
L’Architettura
Il complesso di Villa Velo è formato da tre edifici: l’architettura è tipica delle ville venete, con una pianta rettangolare e una struttura a corte chiusa che si sviluppa attorno a un ampio giardino all’italiana. La villa presenta una facciata imponente, ornata da una Colombara a colonne che sovraintende il cortile principale. Le finestre, grandi e affacciate sul parco, conferiscono all’edificio luminosità e un senso di apertura verso il paesaggio circostante.
L’interno della villa è decorato con affreschi e stucchi che riflettono il gusto in voga nel XVIII secolo.
Una delle peculiarità di molte ville venete, tra cui Villa Velo, è la simbiosi tra la costruzione architettonica e l’ambiente naturale circostante. Il giardino all’italiana, infatti, gioca un ruolo fondamentale nel completare l’estetica della villa. La vegetazione lussureggiante, le fontane e la peschiera arricchiscono ulteriormente il paesaggio, conferendo alla villa un’atmosfera serena e raffinata.
Il Parco e il Giardino
Il parco di Villa Velo è uno degli aspetti più suggestivi della residenza. Si tratta di un giardino all’italiana, caratterizzato da una geometria ben definita e da una disposizione simmetrica delle piante e dei sentieri. I giardini delle ville venete, come quello di Villa Velo, erano spesso utilizzati non solo per scopi estetici, ma anche per riflettere il potere e il gusto dei proprietari. Le fontane, le statue e le terrazze sono distribuite armoniosamente nel parco, creando uno spazio ideale per passeggiate e momenti di relax.
Nel suggestivo parco romantico della villa si riconoscono i luoghi dello scrittore Antonio Fogazzaro, il quale ambienta il suo Daniele Cortis (1885) nella Val d’Astico e fa di Villa Velo l’austera e malinconica residenza della coprotagonista Elena Carrè.
Celebre è anche la presenza della colonna spezzata citata più volte nel romanzo e simbolo dell’amore spezzato tra il protagonista e la cugina amata Elena.
La sua posizione panoramica, immersa nella natura della Val d’Astico, è perfetta per chi desidera esplorare un lato più tranquillo e autentico del Veneto: la pedemontana vicentina.
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