La necessità di costruire un teatro che fosse messo a disposizione della popolazione fu favorita dal momento di crescita economica e sociale che la Città di Schio visse nel corso dell’Ottocento, dovuta maggiormente all’attiva dell’imprenditore Alessandro Rossi.
Sebbene la costruzione di un teatro che potesse ospitare spettacoli di Opera Lirica fosse prevista già nei progetti di fine ‘800 per il Nuovo Quartiere Operario, la posa della prima pietra del Teatro Civico di Schio avvenne nell’estate del 1908. L’edificazione fu possibile grazie ai fondi raccolti dalla “Cooperativa per il Teatro Nuovo” fondata due anni prima, e fu basata sul progetto dell’architetto vicentino Ferruccio Chemello mentre la costruzione venne affidata al capomastro Antonio Carretta.
La prima inaugurazione avvenne il 9 giugno 1909 con l’Opera Lirica Mefistofele di Arrigo Boito, scelta per mettere in risalto le potenzialità sceniche della struttura e replicata 14 volte.
L’edificio
L’edificio è realizzato in cemento armato, materiale innovativo per il tempo e resistente sia da un punto di vista strutturale sia al fuoco. L’impianto è a ferro di cavallo, tipico dei teatri all’italiana, al tempo capace di ospitare fino 1500 persone tra platea, due ordini di palchi e loggione.
Caratterizzato dallo stile Liberty in voga all’epoca, all’esterno tre ampie arcate coperte da una tettoia ornata con motivi floreali, conducono a un piccolo portico che funge da preingresso. Il primo piano è caratterizzato da una serie di finestre rettangolari, due delle quali dotate di un piccolo poggiolo. Le fiancate dell’edificio sono animate dalla presenza di una loggia sovrastata da una terrazza. L’ultimo piano presenta una fila di finestrelle ad arco, per lo più cieche. Un tempo, un fregio decorato con motivi floreali impreziosiva la facciata, oggi andato perduto. In alto, spiccano l’iscrizione con il nome del teatro e lo stemma del Comune di Schio.
Tre ampie porte ad arco conducono allo spazioso atrio, o foyer, del teatro. Sopra l’ingresso centrale, un altorilievo di Carlo Lorenzetti raffigura una maschera teatrale e due putti che rappresentano il canto e la musica. Il soffitto è impreziosito da una decorazione a cassettoni, mentre ai lati dell’atrio due eleganti scalinate in marmo di Chiampo conducono al piano superiore.
Il Teatro Civico è anche dotato di un ridotto, utilizzato come sala conferenze, illuminato da una serie di finestre e lampadari in stile Boemia che pendono dal soffitto e abbellito alle pareti da motivi floreali che incorniciano sedici medaglioni dipinti ad olio che raffigurano illustri personaggi della cultura ottocenteschi.
Il restauro e la Fondazione Teatro Civico
Nel 1993 su volere dell’Amministrazione Comunale venne fondata la Fondazione Teatro Civico con l’obiettivo di promuovere il recupero del teatro e che dal 1994 ne cura la stagione teatrale cittadina.
I lavori di restauro iniziarono nel 1994 con il recupero della facciata, del ridotto, del foyer e delle scalinate, mentre nel 2004 si avviarono i lavori di restauro complessivo del Teatro Civico.
La prima fase dei lavori si concluse nel 2014, permettendo la riapertura della struttura e la ripresa della programmazione teatrale nel marzo dello stesso anno. Nel frattempo, gli interventi di restauro proseguirono parallelamente agli spettacoli.
Il 1º febbraio 2023 rappresentò un traguardo importante per il Teatro Civico, che venne ufficialmente inaugurato. L’intervento non mirò a restituire un teatro completamente rinnovato, ma a conservarne la storia, lasciando intatti i segni del tempo.
Foto di Luigi De Frenza per VisitSchio