Hai mai provato l’emozione di camminare sospeso tra le montagne?
Un’esperienza da brivido tra le montagne vicentine: il famoso Ponte Avis che sfida il vuoto e conquista il cuore degli amanti dell’avventura, un ponte che non è solo adrenalina, ma anche storia e scenari da cartolina tra le montagne del Pasubio.
Il Ponte Avis è un ponte a corde in acciaio, sospeso a 35 metri di altezza e lungo 105 metri, situato a Valli del Pasubio lungo la Strada del Re, nell’Anello di Campogrosso, nel bel mezzo delle Prealpi Vicentine e le Piccole Dolomiti. Costruito dall’amministrazione comunale nel 2016, è spesso chiamato “ponte tibetano”, ma tecnicamente si tratta di un ponte a corde, dotato di corde anti-vento che ne riducono le oscillazioni.

LA VIA VERSO IL PONTE
La Strada del Re parte da Pian delle Fugazze e può essere percorsa in circa tre ore. Il nome gli venne attribuito in quanto venne inaugurata nel 1918 dal Re Vittorio Emanuele III.
Per raggiungere il ponte, si percorre la strada provinciale 99 tra Malga Cornetto e Malga Campogrosso. L’automobile va lasciata nei parcheggi a pagamento lungo la carreggiata e da lì si prosegue a piedi lungo una strada asfaltata per circa 20 minuti, passando per l’Ossario del Pasubio prima di raggiungere il Ponte Avis, dal quale si gode di una vista mozzafiato sulla Val Leogra e sulle montagne del Sengio Alto. Da qui si procede poi fino alla Malga Campogrosso con omonimo rifugio a 1457 metri sul livello del mare.
Inoltre, un centinaio di metri prima del passo, è possibile vedere le segnaletiche dell’antico confine. Proprio qui, un tempo, si trovava la frontiera tra il Regno d’Italia e l’impero austroungarico.
DALLA TRAGEDIA ALLA RINASCITA
Il ponte deve il suo nome all’Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS), in memoria di un tragico incidente avvenuto il 1° settembre 1956, quando un pullman precipitò nel burrone a causa del maltempo. Molti dei passeggeri furono feriti gravemente e il fabbisogno di sangue era urgente: i medici fecero un appello ai cittadini e in poche ore, i donatori locali AVIS e numerosi altri cittadini si mobilitarono, salvando le vite degli sfortunati. Questo evento segnò la nascita, nel 1957, della sezione comunale AVIS di Schio.
La costruzione del ponte è molto più recente. Nel 2008, una frana fece crollare un tratto della Strada del Re tra Pian delle Fugazze e Passo Campogrosso, rendendo impossibile il collegamento sia per i residenti sia per i turisti. Inizialmente si valutò la ricostruzione della strada, ma i rischi di nuovi smottamenti erano troppo alti. Così nacque l’idea di un collegamento pedonale sicuro: nel 2011 iniziò la costruzione del ponte AVIS, con un investimento di circa un milione di euro. E nel 2016 il ponte fu finalmente completato e aperto al pubblico, diventando oggi una meta imperdibile per chi ama trekking, panorami mozzafiato e un pizzico di adrenalina.

INFO E SICUREZZA
L’ingresso è libero e sempre accessibile, salvo condizioni meteorologiche pericolose.
Il ponte è percorribile esclusivamente a piedi. L’oscillazione è mitigata dalla struttura di acciaio e dalle corde antivento, utili proprio per limitarne i movimenti.
Il fondo e i fianchi del ponte sono in metallo, e si consiglia di tenere le mani sulle corde laterali per maggiore stabilità. Sul ponte è vietato saltare. Le regole di sicurezza sono indicate all’ingresso su entrambi i lati.

NON SOLO UN PONTE…
Oggi il Ponte Avis non è solo un collegamento, ma un simbolo di avventura e bellezza: un luogo che sorprende chi cerca adrenalina e incanta chi desidera semplicemente ammirare la montagna da una prospettiva unica, portando con sé il ricordo di una comunità capace di trasformare il dolore in solidarietà .
Attraversare il Ponte Avis è un’esperienza unica che unisce brivido, natura e storia. Perciò, se ami l’avventura e i panorami indimenticabili, non perdere l’occasione di camminare sospeso tra le montagne vicentine: il Ponte Avis ti aspetta per sorprenderti.
Foto a cura di: Lorenzo Taccioli , Visit Valli del Pasubio


