Alla scoperta dell’Antico maglio Tamiello: cinque secoli di storia, tecnologia e passione conservati in uno dei magli più antichi d’Europa.
Nel cuore di Breganze, tra le dolci colline della pedemontana vicentina, si nasconde un luogo in cui il tempo sembra scorrere più lentamente, al ritmo dell’acqua che muove le pale di una ruota antica. È qui che sorge l’Antico Maglio Tamiello, una delle officine a ruota idraulica meglio conservate d’Europa e il simbolo delle numerose officine di questo tipo presenti un tempo sul territorio.
Ma cos’è, in realtà, un maglio? È un grande martello azionato dalla forza dell’acqua, capace di battere il ferro incandescente fino a plasmarlo in forme utili e perfette. Una meraviglia di meccanica rinascimentale, che dimostra il legame profondo tra l’uomo, la natura e il lavoro manuale, uniti dal filo conduttore che è l’ingegno.
Scendere i pochi gradini che conducono all’officina significa entrare in una dimensione sospesa, dove la penombra delle pareti annerite dal tempo e il suono delle pale sull’acqua avvolgono il visitatore in un’atmosfera autentica, viva, vibrante.
Una storia di ferro, acqua e famiglia
La storia del Maglio di Breganze affonda le sue radici nei primi anni del 1500, quando in tutto il Nord Italia, e nel Vicentino in particolare, si diffusero le prime officine azionate dalla forza dell’acqua. Questi stabilimenti, costruiti accanto a rogge e torrenti, sfruttavano la potenza della ruota idraulica per muovere macchinari pesanti e lavorare il ferro incandescente. Anche a Breganze, lungo la Roggia Breganze, un canale derivato dal torrente Astico, sorse uno di questi laboratori: il Maglio che ancora oggi porta il nome della famiglia Tamiello.
I primi documenti che attestano la sua presenza risalgono al 1635, quando una supplica per il rinnovo dell’uso dell’acqua cita esplicitamente un “maglio da batir ferro” appartenente a Bartolomio Caprin. Ma la memoria del luogo è ancora più antica: un atto notarile del 1494 menziona infatti i “De Thamiellis”, antenati dei Tamiello, già residenti nella contrada che oggi prende il nome di Contrà del Maglio. Nel 1795, la famiglia Tamiello subentrò ufficialmente ai Caprin nella proprietà dell’officina, legando per sempre il proprio nome a quello del maglio e continuando un’attività tramandata di generazione in generazione.
Per secoli, i “majari”, come venivano chiamati i fabbri locali, hanno lavorato senza sosta tra il fragore del martello e il calore della forgia, creando utensili, arnesi agricoli e strumenti indispensabili alla vita quotidiana. L’ultimo di loro, Angelo Giusto Tamiello, ha portato avanti la tradizione fino ai primi anni Ottanta del Novecento, quando la modernità ha lentamente messo fine al lavoro artigiano di un tempo. Fu però suo figlio Bruno, con passione e lungimiranza, a restituire nuova vita al maglio, avviando un accurato restauro conservativo e trasformandolo in un museo capace di raccontare la storia di un mestiere e di una comunità.
Oggi, il Maglio Tamiello non è solo un monumento al lavoro manuale, ma anche un testimone vivo della cultura materiale veneta, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali come sito di interesse particolarmente importante e, dal 2001, come Museo Etnografico Regionale del Veneto. Cinque secoli di storia custoditi tra pietra, legno e ferro: un patrimonio che continua a pulsare nel cuore di Breganze.
Un museo vivo nel cuore di Breganze
Oggi l’Antico Maglio Tamiello è considerato uno dei magli battiferro a ruota idraulica meglio conservati d’Europa.
Tutti i macchinari originali sono perfettamente integri e funzionanti, mossi esclusivamente dalla forza dell’acqua. Il fulcro del museo è il grande maglio “a testa d’asino”, costruito con pietra, legno e ferro: un vero “fossile vivente” che ancora oggi batte il ferro rovente durante le dimostrazioni. Accanto a esso, la grande mola ad acqua e una serie di macchine semplici (trapani, torni, mole smeriglio) completano un quadro d’officina rimasto immutato nei secoli. Alle pareti, gli attrezzi originali dell’ultimo fabbro raccontano, in silenzio, secoli di lavoro e dedizione. Nei locali adiacenti si trovano anche un archivio storico, una mostra di oggetti di vita quotidiana e il suggestivo “brolo”, dal quale si possono osservare lo scorrere dell’acqua della roggia e le ruote idrauliche che fanno funzionare il Maglio e la mola. Si tratta di uno spazio verde attrezzato dove d’estate si tengono serate culturali ed eventi artistici che uniscono la memoria al presente.
Nelle sale espositive e all’interno dell’officina sono state allestite mostre di importanti artisti del territorio, che hanno trovato in questo luogo un ambiente adatto alla presentazione delle loro opere.

Un viaggio nel tempo: visitare il Maglio
La gestione del Museo del Maglio è garantita dall’Associazione Museo del Maglio e dalla famiglia Tamiello.
Il Maglio è visitabile su prenotazione, anche nelle ore serali e nei fine settimana. La durata della visita guidata è di circa un’ora, ma può essere estesa o accorciata secondo le richieste dei gruppi.
Il biglietto d’ingresso è di 5 euro a persona (3 euro per le scolaresche). L’intero ricavato viene utilizzato come supporto alla manutenzione conservativa del luogo.
Le visite di numerose scolaresche provenienti da istituti di ogni ordine e grado, nonché di turisti e di studiosi, sono la prova di come questo “museo vivo” rivesta estrema importanza per la trasmissione degli antichi saperi e della loro salvaguardia.
A pochi minuti dal maglio, tra le colline di Breganze, si estendono vigneti, ville storiche e itinerari che conducono a Marostica, Bassano del Grappa, Asiago e Vicenza: un territorio che unisce arte, natura e tradizione.
Per informazioni o prenotazioni scrivere e-mail: magliotamiello@gmail.com o telefonare al +39 333 385 1866


Info e contatti:
Via Strada del Molino, 10, 36042 Breganze VI
Sito web: www.museomagliobreganze.it
Email: magliotamiello@gmail.com
Tel: +39 333 385 1866
Come arrivare:
Foto a cura di: Museo del Maglio Breganze

Una storia di ferro, acqua e famiglia

