Curiosità

Museo della Bicicletta di Salcedo: pedalando nella storia
9 Dicembre 2025
A Salcedo, il Museo della Bicicletta diventa simbolo del cuore pulsante della Pedemontana Veneta, patria di percorsi e passioni su due ruote. Nella Pedemontana Veneta la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto: è un filo che collega borghi, colline, vigneti, tradizioni e persone. In questo territorio punteggiato da percorsi cicloturistici tra i più […]

A Salcedo, il Museo della Bicicletta diventa simbolo del cuore pulsante della Pedemontana Veneta, patria di percorsi e passioni su due ruote.

Nella Pedemontana Veneta la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto: è un filo che collega borghi, colline, vigneti, tradizioni e persone. In questo territorio punteggiato da percorsi cicloturistici tra i più affascinanti del Veneto, pedalare è quasi un rito: lo fanno gli sportivi, i ciclisti della domenica, le famiglie che cercano panorami rilassanti e chi, semplicemente, ama lasciarsi accarezzare dal vento percorrendo chilometri tra natura e storia.

È proprio in questo scenario che la bicicletta ha scritto pagine importanti, diventando strumento di lavoro, svago e progresso. E non sorprende che uno dei musei più suggestivi dedicati alla sua storia si trovi proprio qui, a Salcedo, piccolo e suggestivo paese immerso nella quiete delle colline vicentine.

Museo della Bicicletta

Un tesoro nascosto a Salcedo: la nascita di un museo unico nel suo genere

In via Roma 5, nel cuore del paese, si trova un luogo speciale: il Museo della Bicicletta di Salcedo, una collezione privata che racconta oltre un secolo e mezzo di evoluzione delle due ruote. Il museo è nato nel 2006 dall’instancabile passione di Loris Pasquale, vicentino classe 1962, collezionista fin dall’infanzia di qualunque curiosità gli capitasse tra le mani: figurine, francobolli, minerali, fossili, monete…
La scintilla per le biciclette si accese a vent’anni, quando un meccanico di Breganze regalò al padre una bicicletta con motore a rullo Mosquito 38. Da quel momento, Loris trovò la sua strada: cercare, recuperare, restaurare, studiare.

In pochi anni la collezione esplose, trasformandosi in un vero museo, aperto gratuitamente al pubblico e arricchito, visita dopo visita, da aneddoti e racconti che il fondatore conosce come nessun altro.

Un viaggio affascinante nella storia delle due ruote

Entrare nel museo è come sfogliare un grande libro illustrato: ogni bicicletta è un capitolo, ogni dettaglio una storia. La collezione conta centinaia di biciclette storiche, a partire da uno dei pezzi più preziosi: il biciclo Michaux del 1861, con pedali e sella regolabili, considerato una pietra miliare della storia ciclistica. Da qui si snoda un percorso che attraversa l’Ottocento e il Novecento, fino ai modelli contemporanei.

Tra i gioielli dell’Ottocento figurano:

  • Howe (1870)

  • Rudge (1878)

  • Singer (1880)

  • Turri (1887)

  • Triciclo Peugeot (1894) con differenziale

  • La Metropole (1898) con trasmissione a cardano

 

Il secolo successivo porta con sé sperimentazioni affascinanti e un design che evolve rapidamente:

  • Dursley Pedersen (1903)

  • Sunbeam Two Speed (1904)

  • Labor (1905)

  • Monoforcella Lefty, antesignana delle attuali mountain bike

  • Terrot (1907), silenziosissima grazie alla trasmissione a innesti “positivi”

 

Alcune biciclette conservate qui non sono solo rare: sono piccole meraviglie di ingegneria, spesso dimenticate nel corso del tempo.
Tra queste:

  • Levocyclette (1905): pedalata alternata e non circolare, un prodigio tecnico.

  • Magnat Debon (1901): permette di pedalare sia avanti che indietro.

  • Flora (1915): trasformabile da bici da uomo a bici da donna grazie alla canna mobile.

  • Humber Cycle (1904): venduta in kit di montaggio per aggirare il dazio, creata dal celebre Thomas Humber.

  • Hirondelle (1915) con retropedalage: avanti per la pianura, indietro per la salita.

 

Tra gli oggetti più curiosi spiccano le biciclette utilizzate nella ciclopalla, sport inventato nel 1893 da Nick Kaufmann dopo aver scansato un cagnolino con la ruota anteriore della bici. Una disciplina spettacolare in cui la palla può essere toccata solo dalle ruote: un mix tra abilità, equilibrio e un pizzico di follia agonistica.

Un altro pezzo amatissimo è il tandem di Dei, con due ciclisti affiancati: perfetto per conversare pedalando l’uno accanto all’altro. Solo uno guida, mentre l’altro gode del paesaggio appoggiato al suo manubrio.

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Un museo vivo, itinerante e radicato nel territorio

Il Museo della Bicicletta non è un luogo statico: i suoi pezzi migliori viaggiano spesso per l’Italia, partecipando a mostre temporanee e grandi eventi ciclistici. Tra le esperienze più significative, l’esposizione durante una tappa del Giro d’Italia 2013 a Sorrento o la presenza ai Campionati Italiani di ciclocross a Silvelle, più recentemente il museo ha esposto le sue biciclette a Vicenza, all’interno di Palazzo Thiene, in occasione del passaggio del Giro d’Italia 2025.

Negli anni, il Museo della Bicicletta di Salcedo è stato anche palcoscenico di numerosi eventi dedicati alla cultura ciclistica. Tra i più memorabili spicca la serata “Il ritorno del Mito”, un omaggio emozionante a Gino Bartali. Un vero album di ricordi: campioni, autorità e appassionati hanno riempito la sala, trasformando l’incontro in una festa delle due ruote.

Visitare Salcedo e il suo museo: un’esperienza da non perdere

La visita al Museo della Bicicletta di Salcedo offre un vero tuffo nella storia delle due ruote, ma è soltanto l’avvio alla scoperta di un territorio che pare nato per essere esplorato in sella.

Attorno al paese si snodano infatti numerosi percorsi panoramici: dalla suggestiva Strada dei Maroni ai sentieri immersi nel verde del Percorso Natura di Sant’Anna, fino alla scenografica Valle dei Mulini, che risale dolcemente verso il Santuario di Sant’Anna, luogo di quiete e spiritualità. Salcedo è inoltre parte della Strada del Torcolato e dei Vini DOC Breganze, itinerario enogastronomico celebre per i suoi vigneti e per le produzioni di pregio: un invito irresistibile per chi ama abbinare sport e sapori autentici.

Dopo la visita al museo, meritano una sosta anche l’Eremo di San Valentino, immerso nel silenzio della natura, e la chiesetta di San Sigismondo, piccoli scrigni di storia che punteggiano le colline circostanti. E per concludere la giornata nel modo migliore, niente di più gustoso che assaporare i prodotti tipici della zona: carne alla brace, vini locali, ciliegie e il rinomato Asiago DOP, orgoglio gastronomico del territorio.

INFO E CONTATTI:

Il museo è visitabile su prenotazione

📍 Museo della Bicicletta di Salcedo
Via Roma 5 – Salcedo (VI)

📞 Contatti
348 6096061 / lorispasquale@gmail.com

Foto a cura di: Collezionare , Museo della Bicicletta

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