Tra i percorsi che esplorano le Bregonze troviamo questo itinerario lungo l’Astico che si snoda nel versante settentrionale delle colline, tra boschi ombrosi di castagno ed il costante salmodiare dell’Astico.
L’itinerario lungo l’Astico
L’itinerario lungo l’Astico prende avvio nella parte bassa di Calvene, non lontano dal cimitero, nei pressi del ponte sulla Chiavona, vicino a dove sorge lo stabile dell’ex latteria del paese.
Il Maglio
Si imbocca, sotto la provinciale, la stretta via che transita accanto alla vecchi barchessa arcuata di Casa Pasin, La stradicciola, tra rustici murazzi e slarghi a vigneto, in pochi minuti scende all’ultimo abitato che si trova lungo l’Astico
Qui ci si infila nell’ombra del sottopassaggio dove sorgeva un tempo il celebre Maglio di Calvene.
Guardando “el Majo” il porticato, le scure, solide finestre, la scaletta nel sottotetto, hanno un tratto che sa vagamente di medioevo.
Il maglio per battere ferro, che ha dato il nome alla contrada, usava l’acqua dell’Astico ed è una delle strutture più antiche di Calvene, documentata fin dal 1460.
La Roda
Lasciato l’antico edificio, si giunge sul singolare ponte che attraversa l’Astico risalente al 1907, il quale poggia su un’unica, slanciata, campata. Da questo punto dell’itinerario lungo l’Astico si osserva il canale Rosa chiamato “la Roda” con i vecchi lavanderi della contrà.
Dal ponte si prosegue a destra finché si comincia a salire sul breve pianoro dominato da contrada Magàn di cui la piazzetta, serrata tra le case, ha un tratto dimesso, ma guardando gli stabili, le finestre, qualche stemma e le vicine fontane sotto roccia, traspare una patina di nobiltà che rivela l’antichità dell’abitato.
Il nucleo originale della contrada pare sia sceso dal Monte di Calvene, come testimonierebbe il cognome Murari qui frequente.
Il panorama dell’itinerario lungo l’Astico
Il nostro itinerario lungo l’Astico riprende a destra della piazzetta, passando su strada sterrata. In basso, vedute su Calvene e, più in alto, su contrada Mortisa di Lugo.
Si attraversa il debole intaglio di Val del Boschetto e quello più profondo e scuro di Val Piovàia. Si esce a ridosso del fienile “del Brisca” dove parte un raccordo (privato all’avvio) che sale a contrada Marola, sulla sommità dei colli.
Le valli e le contrade
Da qui il sentiero inizia a scendere verso il solco profondo di Val Morìsa. Ci accompagna costantemente un bosco composto da castagno, robinia, nocciolo e sambuco, immerso nel gorgoglio dell’acqua tra i sassi.
Si esce nella radura di Prà Galante, da qui il sentiero cala con più decisione verso l’Astico per aggirare l’ampio e fresco pendio prativo di Costo Piano con le vecchie stalle, a ricordo del piccolo allevamento bovino che caratterizzava l’economia agricola di Chiuppano.
Si giunge in piano alla vasta schiarita prativa di località Narpollo e all’incrocio con la stradina sterrata proveniente da Chiuppano, e si continua a sinistra e si supera la Val Vaccara su un ponte in cemento, e da qui la strada si allunga in piano con vista sull’Astico e sul parallelo Canale Rosa.
Il Canale Rosa fu iniziato nel 1898 per fornire energia al Cotonificio Rossi di Chiuppano, oggi l’acqua, incanalata a valle di Caltrano, fa funzionare diverse centraline idroelettriche: una a Calvene in località Forsa Russi e Majo e una a Chiuppano in località Rosòla
L’ex Cotonificio Rossi
Alla fine di questo itinerario lungo l’Astico si raggiunge il fresco impluvio di Val Varòle sempre ricco d’acqua e si monta sul pedio di Prà Longo, aprendosi davanti a noi lo scenario dei monti della Val d’Astico, dal Summano, al Priaforà fino al Monte Maggio e ai più vicini Cengio e Paù.
Percorrendo via Astico si snodano a destra gli abitati delle contrade di Caltrano Sandonà e di Tezze, ed in breve si giunge alla sede dell’ex Cotonificio Rossi.
Il complesso fu costruito negli anni 1891-1893 da Gaetano Rossi, figlio di Alessandro ed era uno dei maggiori stabilimenti della provincia dando lavoro nei primi anni del ‘900 fino a 500 operai e rimase in funzione fino a metà anni ’70 del secolo scorso. Siamo ormai arrivati in centro a Chiuppano.
Si rientra per lo stesso itinerario.
I dettagli dell’itinerario
Dislivello: 80 m
Durata: 1.20h circa
Dettagli: itinerario non segnalato ma evidente e facile. Qualche tratto è su strada e si consiglia di percorrerlo con la fioritura primaverile o in autunno.
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