Castelgomberto si trova alle porte della Valle dell’Agno e nasconde nel suo territorio scorci di notevole interesse naturalistico e storico, divertenti sentieri da percorrere e luoghi misteriosi.
Il paese si snoda tra colline di origine calcarea e fondivalle mitigati dalle acque del Poscola, che attraversa tutto il territorio di Castelgomberto e apre la visuale alle dorsali dei Lessini e delle Piccole Dolomiti.
Fondivalle molto fertili e coste collinari hanno portato una grande vocazione vinicola nel territorio, che hanno fatto la passata fortuna di Castelgomberto come centro agricolo, titolare fin dal 1798 di una manifestazione agricola, la Fiera di Santa Maria Maddalena, ancor oggi molto popolare.
Le ville
Castelgomberto custodisce diverse ville che in età veneziana erano sì luoghi di piacere ma anche e soprattutto capisaldi dell’economia agricola della terraferma.
Villa Piovene-Da Schio
Il complesso più significativo per fisionomia e organizzazione fondiaria è villa Da Porto-Schio, costruita nel 1666 su disegno del vicentino Antonio Pizzocaro, uno dei più valenti prosecutori dell’opera del Palladio.
La residenza con annessa cappella gentilizia è completata sul retro da una monumentale corte rustica; all’opposto è il parco, in parte all’italiana e in parte all’inglese, allietato da una peschiera attorno alla quale fanno da cornice alcuni pregevoli gruppi scultorei di soggetto biblico e classico, attribuiti alla bottega del Marinali.
All’interno erano conservati arredamenti d’epoca e pregevoli dipinti di Giambattista Tiepolo e Nicolò Bambini, provenienti dal palazzo Porto Sandi di Venezia, e Francesco Rosa.
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Villa Trissino Barbaran
L’inizio dei lavori risale agli anni 1430. Il palazzo, eretto in forme gotiche, venne portato a termine intorno alla metà del Quattrocento.
Gli elementi quattrocenteschi superstiti sono la loggia, che dal pianterreno fu in seguito spostata all’ultimo piano, ed alcune finestre che si aprono sul retro dell’ala padronale. Subì un radicale restauro nei primissimi anni del Settecento, come dimostra la lapide inserita nel timpano sul fianco dell’edificio che costeggia Via Villa.
Cosa visitare a Castelgomberto
Duomo dei santi Pietro e Paolo
Iniziata il 4 ottobre 1900, le difficoltà e gli eventi bellici ritardarono i lavori: la nuova chiesa fu quindi consacrata il 21 agosto 1920. All’interno sono conservati pregevoli dipinti del 500 e del 600. Oltre all’altare maggiore vi sono ai lati della navata 5 altari barocchi e il fonte battesimale. Il vero gioiello marmoreo è l’antico altare di Santa Cecilia realizzato a Venezia per la Cattedrale di Treviso; venne rifiutato dai committenti e quindi acquistato dai nobili Piovene che ne fecero dono alla comunità. I restauri degli anni 90 hanno riportato le pietre alla bellezza originaria.
Campanella
La “Campanella” è il vecchio campanile, situato nella piazza comunale, tutto ciò che rimane della chiesa di Santa Cecilia, smontata nel 1950 e riassemblata nell’unica frazione di Valle. Così la piazza ha la singolarità di due campanili. Non se ne conosce l’epoca di costruzione, ma la torre originaria risale probabilmente al XV secolo. Nel XVII secolo il campanile fu innalzato e strutturato nella pregevole forma con cui si presenta ora. Ospita una campana.
Duomo dei santi Pietro e Paolo e la campanella
Il Campo di aviazione
Nei pressi della piazza del paese si trova la Praderia, una distesa di campi e pascoli situati lungo il corso del fiume Poscola e della proprietà della Villa Piovene-Da Schio, che senz’altro merita di essere visitata. Durante la Grande Guerra, nella zona della Praderia si trovava un campo di aviazione. Da qui gli aerei dell’esercito italiano partivano in perlustrazione delle linee nemiche stanziate nel vicino fronte che correva sulle Piccole Dolomiti, ben visibili da qui.
La Praderia e Monte Castello
Passeggiando lungo la breve carrareccia che attraversa la Praderia si ha una bella vista sul centro storico di Castelgomberto, serrato tra le colline di Santo Stefano e Monte Mori e la dorsale di Monteschiavi, con al centro il cono del Monte Castello.
Quest’ultimo prende il nome da un antico castello medievale che svettava su questa cima, in posizione strategica per il controllo del territorio sottostante. Ancora oggi sulla cima di questo colle si possono trovare quel che resta delle mura di questo castello e una croce eretta nell’anno santo 1950
Gli itinerari di Castelgomberto nella Pedemontana Veneta
Itinerario da Villa da Schio
Dalla Villa Piovene-Da Schio si sale in breve alla piccola contrada Santo Stefano per il sentiero della Rivetta. Arroccata su una propaggine dell’omonimo colle, presenta una chiesetta del ‘600 dove ogni anno il giorno dopo Natale si celebra la messa e al termine di essa si festeggia con dolci e bevande calde.
Da qui salendo a Monte Mori si può percorrere una panoramica strada sterrata che permette di ammirare da una parte la bassa Valle dell’Agno e dall’altra le colline di Torreselle. Continuando a salire si giunge alla contrada Carletti, la più alta di Castelgomberto. Da essa scende la mulattiera costruita dal Genio Militare che porta a Valdilonte. La strada presenta tre ponti in pietra, di cui uno supera un salto di ben 8 metri.
La Priara
È una zona ricca di sassi chiari nella zona tra il Col dei Peraroli e il Monte Grega. Da qui si ha una bella vista su Castelgomberto e la bassa Valle dell’Agno, ammirando tra gli alberi la vista sulle Poscole, il Verlaldo e le Piccole Dolomiti.
Esiste un belvedere in pietra sulla bassa Valle dell’Agno situato proprio sul cocuzzolo soprastante il Colle di Santo Stefano. Qui è facile notare nel periodo di fioritura alcune orchidee selvatiche.
Valdibarco
Si tratta di una valletta graziosa ancora non troppo contaminata dall’uomo. Si trovano delle piccole insenature tra le colline che celano prati verdi dove pascolano i caprioli e rustici vetusti.
La strada asfaltata sale all’Agriturismo Valdibarco e arriva fino al Col dei Peraroli. Dal rustico sulla destra si fa largo un sentiero tra il bosco che costeggiando il fianco del monte si porta in Valdilonte.
All’altezza della confluenza della Valdilonte e della Valdibarco si trova la Chiesetta di Regina Pacis.
Dalla località Valdicase sale un sentiero che porta a una Croxe del Galo in cemento in mezzo al bosco, visibile anche dai prati di Valdilonte e da alcuni spiazzi di Monte Mori. La croce è situata a metà monte. Continuando la salita ci si porta sulla strada sterrata panoramica che da Torreselle conduce a Gambugliano e Monte San Lorenzo.
Sentiero della Costa di Santo Stefano e delle Cengelle
L’itinerario ideale parte dalla piazza del paese per salire lungo la carrareccia del Castello. All’altezza della curva del Castello si attraversa la strada che sale a Monte Mori e Santo Stefano per trovare dall’altra parte il sentiero che percorre a mezza costa l’intero fianco del colle di Santo Stefano fino ad arrivare alle Poscole. Presenta un andamento con leggeri saliscendi fino ad incrociare il sentiero della Rivetta. Dopo il bivio si prosegue per la Costa di Cengelle fino a scendere nella parte sud della zona delle Poscole, all’altezza del ponticello che attraversa la Poscola.
Strada vecia de Vale
Lungo la “Strada vecia de Vale” è possibile scoprire le vecchie cave di pietra bianca situate sotto il colle di San Valentino, le quali sono liberamente accessibili e si presentano come ampie caverne luminose.
Sopra il colle è ben visibile la chiesetta dedicata a San Valentino, luogo ideale dove fermarsi per riposare o organizzare un pic-nic tra tavole in legno e un prato circondato da alberi.
Poco distante, vicino al valico della Bocca si trova il Buso del Ponte o Covolo delle Anguane, una piccola grotta dove nei pressi dell’ingresso è presente un grande foro circolare sul soffitto di un antro roccioso.
Il sito, vicino alla strada, è reso invisibile dal fitto bosco.
Il patrimonio di sentieri di Castelgomberto permette la pratica di numerosi sport come la mountain bike, il trail running e il nordic walking.
Testi e fato tratto da Proloco Castelgomberto e Comune di Castelgomberto.