Curiosità

I Luoghi della Grande Guerra nella Pedemontana Veneta
8 Maggio 2024
In occasione della 95^ Adunata nazionale degli Alpini che quest’anno si terrà a Vicenza, vogliamo valorizzare i luoghi della Grande Guerra della Pedemontana Veneta. L’Adunata rappresenta un momento di festa e di commemorazione dei mutamenti avvenuti anche nel nostro territorio durante le fasi più drammatiche del primo conflitto mondiale. Dopo i bombardamenti del 1915, fu con […]

In occasione della 95^ Adunata nazionale degli Alpini che quest’anno si terrà a Vicenza, vogliamo valorizzare i luoghi della Grande Guerra della Pedemontana Veneta.

L’Adunata rappresenta un momento di festa e di commemorazione dei mutamenti avvenuti anche nel nostro territorio durante le fasi più drammatiche del primo conflitto mondiale.

Dopo i bombardamenti del 1915, fu con la Strafexpedition, scatenata dagli austroungarici nel maggio del 1916, che questi luoghi, contesi palmo a palmo, divennero l’ultima frontiera per impedire al nemico lo sblocco nella pianura vicentina.

 

Dove ci porta la Storia:

Perno centrale delle Prealpi Venete, il Pasubio costituisce l’anello di congiunzione tra le Piccole Dolomiti e l’area degli altipiani: per questo assunse un eccezionale ruolo strategico durante la Grande Guerra, diventando “la montagna più accanitamente contesa fra tutte sul fronte alpino”.

Il Pasubio venne trasformato in quella che un combattente austriaco definì “la caldaia delle streghe”. Una rete di strade, mulattiere, sentieri e linee di difesa, percorre infatti il massiccio da ogni lato, fornendo una vastissima gamma di itinerari d’accesso.

Salendo i pendii del Monte Cimone è possibile vedere ancora antichi camminamenti, le trincee e l’articolata rete di gallerie che ha portato il conflitto in questa vetta, quando i reparti della Terza divisione di fanteria Edelweiß di Linz, sfondarono la linea difensiva italiana che attraversava l’altopiano, una decina di giorni dopo l’inizio della Strafexpedition.

La vetta del Cimone fu riconquistata il 23 luglio dal battaglione alpini Val Leogra e dal Secondo battaglione del 154° reggimento fanteria della brigata Novara, ma l’esercito austro-ungarico ordinò di far saltare la vetta con una potente mina il 23 settembre 1916, nel quale cratere oggi si erige il Sacello.

Sul Novegno sono numerosi i manufatti della Grande Guerra: strade, gallerie, trincee, caverne, postazioni, resti dell’immane opera fortificatoria realizzata in tempo di guerra. Il simbolo di queste vestigia è il Forte Rivon o Rione, una piccola opera difensiva che svolse un ruolo chiave nelle battaglie dell’estate del 1916.

Dagli austriaci venne chiamato il “letzer berg“, l’ultimo monte, perché non c’era nessun altro ostacolo che li separava da Schio e dalla pianura veneta.

 

Sommità del Monte Pasubio, luogo simbolo della Grande Guerra

 

 

Il Monte Novegno nella Grande Guerra

 

 

Vetta del Monte Cimone, luogo simbolo della Grande Guerra

 

Per chi ama camminare sui sentieri della Storia:

 

Forte Campomolon a Tonezza

La costruzione del forte, che prende il nome del monte sulla cui sommità fu eretto, a 1.853 metri di quota.

Nonostante i bombardamenti subiti nel primo anno di guerra, sono ancora ben conservati i poderosi muraglioni di sostegno a monte della strada d’accesso al forte, eretti con grossi massi squadrati, e la grandiosa galleria a ferro di cavallo, realizzata con notevole cura per i particolari architettonici.

Forte Campomolon usato dai soldati durante la Grande Guerra a Tonezza

 

 

Forte Maso a Valli del Pasubio

Il Forte Monte Maso è stato il primo forte costruito a ridosso dei nuovi confini tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico dopo l’annessione delle terre venete al Regno d’Italia a seguito del plebiscito del 1866.

Essendo un forte difensivo non fu mai ingaggiato in battaglia per merito della resistenza del Monte Pasubio e quindi non sparò mai un colpo durante la guerra 1915-18. A causa della lontananza dal fronte durante la grande guerra diventò deposito e confezionamento ordigni, nonché posto di osservazione.
Finito il conflitto per anni non mutò la sua destinazione. Nel 1935 circa iniziò l’abbandono dei militari dopo le fasi di svuotamento degli armamenti rimasti.

Il Forte Maso a Valli del Pasubio

 

 

I luoghi della memoria del nostro territorio:

Il Sacrario Militare di Schio

Costruito nel 1930 su progetto dell’architetto Pietro del Fabbro, a forma di chiostro, cinge su tre lati l’antica Chiesa della SS. Trinità e ad essa si raccorda, sul lato esterno, con un’artistica cancellata in ferro battuto sorretta da agili colonne e pilastri. Nel Sacrario sono stati raccolti i resti di caduti della guerra 1915-18, noti e ignoti, provenienti dai cimiteri di guerra di Schio, Arzignano, Chiampo, Fusine, Malo, Montecchio Maggiore, Novale, Poleo, Posina, Rocchette, Sandrigo, Valdagno e Vicenza.

Il Sacrario Militare della Grande Guerra di Schio

 

 

Il Sacrario della Grande Guerra di Monte Cimone a Tonezza

Dieci anni dopo la fine della guerra, sul margine meridionale del cratere della mina fu eretto un Sacello – Ossario, inaugurato nel 1929 alla presenza del principe ereditario Umberto di Savoia, nel quale furono tumulati i resti di 1.210 militari ignoti, raccolti sul campo di battaglia o esumati da sepolture provvisorie.

Il Sacrario inaugurato in memoria delle vittime della Grande Guerra sul Monte Cimone

 

 

Sacello Ossario del Pasubio

Situato sul colle Bellavista a 1250 metri s.l.m., è il primo Ossario ad essere stato costruito nella provincia di Vicenza. Nel 1917, per ricordare i caduti di Caporetto durante la Grande Guerra, i soldati costruirono una piccola cappella sotto la vetta del Pasubio.

Fu inaugurato il 29 agosto 1926 alla presenza di molte autorità, tra le quali il Re Vittorio Emanuele III. Nelle vicinanze del monumento è stato allestito dalla Fondazione sopraccitata un Museo di guerra, dedicato anch’esso alla Prima Armata.

Il Sacello Ossario in ricordo dei caduti della Grande Guerra sul Monte Pasubio

 

 

Il cimitero dei Crosati ai caduti della Grande Guerra a Tonezza

Il cimitero dei Crosati, che era diventato gradualmente il più grande dell’altopiano di Tonezza, accolse nel dopoguerra anche i caduti della Grande Guerra degli altri tre reggimenti della 3ª divisione Edelweiß sepolti in quelli di Campana e Grotti. In tutto, quindi, giunse ad accogliere 1036 militi. Il perimetro del campo cimiteriale era formato da un semplice steccato. Fu nel dopoguerra che si provvide a cintarlo con una muratura in sasso fugato e a dotarlo di un accesso con cancellata. Le foto d’archivio e alcuni ritrovamenti lapidei, riproposti nell’ultimo restauro, hanno permesso di capire che nel cimitero c’erano lapidi in cemento ottenute con uno stampo portanti targhette in lega di piombo con scritte indelebili che identificavano, dove possibile, il caduto e che permisero successivamente la traslazione delle spoglie in patria.

Cimitero dei Crosati dedicato ai caduti durante la Grande Guerra

 

 

I percorsi didattici:

 

Museo della Grande Guerra a Tonezza

Il museo della Grande Guerra di Tonezza è una delle sedi dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.

All’interno del museo è possibile vedere le riproduzioni di trincea e del baraccamento con letti mobili, trovare alcuni oggetti che sono stati utilizzati dai soldati italiani, austriaci e ungheresi, approfondire la conoscenza dei profughi di Tonezza, i quali a causa della guerra sono stati costretti a migrare per fuggire dall’imminente arrivo dei soldati austro-ungarici, attraverso alcune foto e una fitta corrispondenza dal fronte ed osservare le zone interessate dal conflitto, le trincee e le postazioni principali, grazie alla presenza di un plastico che traccia con estrema precisione la situazione durante il primo conflitto mondiale.

Una delle sale all’interno del Museo della Grande Guerra a Tonezza del Cimone

 

 

Museo della Prima Armata a Valli del Pasubio

ll Museo della Prima Armata è situato accanto al piazzale del Sacello-Ossario del Pasubio, sul colle Bellavista.

È caratterizzato da un articolato percorso che suscita nel visitatore, oltre a interesse nell’interagire col sistema espositivo, una forte curiosità verso gli avvenimenti, le persone e gli equipaggiamenti della Prima Guerra Mondiale, con particolare riferimento al fronte della 1ª Armata e quindi al settore del Pasubio.

Esterno del Museo della Prima Armata in ricordo della Grande Guerra a Valli del Pasubio

 

 

Scopri maggiori dettagli ed informazioni visitando i seguenti i siti:

Tonezza

Pasubio

Tonezza.it

VisitValli

VisitSchio

 

 

Contenuti e foto a cura di: Visit Valli del Pasubio, Tonezza.it, Ecomusei,

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