Sentiero dell’Antica Pieve
Il Sentiero dell’Antica Pieve è un itinerario che si sviluppa su una piccola collina in località Pievebelvicino, nel territorio del comune di Torrebelvicino.
Il sentiero nasce grazie ad un un progetto di alternanza scuola-lavoro dell’ITET “Pasini” di Schio, il cui scopo era coinvolgere gli studenti nella valorizzazione del proprio territorio. L’itinerario attraversa la località di Pievebelvicino e presenta molteplici interessi di carattere storico, ambientale e di archeologia industriale.

Croce del Monte Castello
SENTIERO DELL’ANTICA PIEVE: IL PERCORSO
Partenza: Pievebelvicino – Chiesa Santa Maria
Parcheggio: Chiesa Santa Maria
Durata: 1.30 ore circa
Distanza: 2,3 km
Dislivello: 150 m
La partenza è alla Chiesa Matrice di Santa Maria a Pievebelvicino. Salendo dalla piazza e percorrendo via Borgofuro, sulla destra si imbocca la strada che conduce al castello di Belvicino.

Monte Castello
Seguendo la mulattiera sulla destra, si arriva al Buso della Regina, un vano sotterraneo che racchiudeva una cisterna per la raccolta dell’acqua sorgiva.
Questo sito è fonte di varie leggende legate al “sotterraneo volto”: una via nascosta sottoterra, attraverso la quale gli abitanti del villaggio e i chierici della pieve potevano raggiungere il castello per rifugiarsi all’interno delle sue mura in caso di pericolo.

Buso della Regina
Proseguendo oltre il Buso della Regina inizia la parte più ripida del sentiero, si riescono a scorgere alcuni tratti del famoso passaggio segreto. Al termine del passaggio si vede un’angusta apertura che si immette in una cavità naturale nascosta dal fogliame.

Tratto in vista del passaggio segreto
Riprendendo la salita, in corrispondenza di un tratto pianeggiante del sentiero, possiamo osservare sulla destra un’iscrizione incisa sulla roccia da alcuni soldati durante la Grande Guerra.
Proseguendo lungo il sentiero si arriva alla sommità del colle, dove si possono trovare i resti del Castello Vescovile di Belvicino, costruito nel X secolo all’epoca delle scorrerie degli Ungari.

Resti del Castello del Belvicino
Il panorama da qui è notevole: permette di abbracciare con lo sguardo da Monte Raga sulla destra fino a Magrè, Schio, Santorso, al Monte Summano e ben oltre.
Alle spalle invece, ci sono i monti che delimitano la Val Leogra: Monte Enna e Novegno a nord, i vicini Monte Naro, Cengio, Civillina, Varolo, Scandolara e Castrazzano da ovest a sud e, più lontano, verso ovest, il Pasubio, il Sengio Alto e il Carega.

Croce sulla cima del Monte Castello
SENTIERO DELL’ANTICA PIEVE: DISCESA DAL MONTE CASTELLO
Dal castello l’itinerario prosegue in discesa. Poco più avanti si incontra una roccia con alla base una cavità dalla forma squadrata. Il bordo superiore presenta un incavo dove potevano essere incastrate due lastre di pietra: i resti di un’antica sepoltura.

Resti antica sepoltura
Continuando il cammino si arriva ad un’area fortificata di grande interesse storico, caratterizzata dalla Bastìa: una costruzione inglobata nella cinta esterna delle mura con funzioni di difesa. In caso di pericolo, poteva offrire riparo agli abitanti del borgo.

Bastìa
Da qui si gode una bella vista sulla Val dei Mercanti e sul Monte Varolo, da cui si staccò, il 20 marzo del 1901, un’enorme frana che sommerse l’intera contrada Val Mercanti. Poco lontano si scopre anche una voragine che si apre nella roccia: è la Miniera Castello.

Monte Varolo

Miniera
Discendendo dalla bastìa si prende il sentiero che costeggia il versante ovest del monte. Una breve deviazione eventualmente può essere fatta per raggiungere quanto resta della chiesetta di S. Rocco (1631).
Proseguendo invece lungo via Castello si notano sulla destra i ruderi degli impianti della concessione mineraria Castello e si arriva alla piccola centrale idroelettrica di Rillaro.

Centrale idroelettrica
Giunti sulla strada che collega Torrebelvicino e Pieve, incontriamo il pilone della fune teledinamica: struttura per la trasmissione di energia meccanica e ormai solitario esempio di archeologia industriale.

Pilone
Poco prima di ritornare al punto di partenza, si trova l’ingresso al rifugio antiaereo, scavato ampliando una precedente miniera nella roccia del monte Castello, usata dagli operai del vicino Lanificio Rossi e dalla popolazione di Pievebelvicino.

Rifugio antiaereo
Il percorso si conclude tornando alla chiesa di Santa Maria Matrice della Val Leogra.
Fino al XIII secolo questo luogo era chiamato Ascledum e costituiva un centro religioso con un’estensione ben oltre la Valle del Leogra.

Antica Pieve di S. Maria
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Come raggiungere Torrebelvicino:
Contenuti e foto a cura di: Pro Loco Torrebelvicino, Magico Veneto, All Trails e Catalogo Generale dei Beni Culturali.
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